25.1.11

Abbracci.

Daphne quest'anno ha iniziato la prima classe. Ha 7 anni compiuti come tutti i suoi compagni. Da inizio anno, fin quasi a Dicembre, la classe ha avuto qualche problema di disciplina, qualche elemento ha coinvolto tutti bambini e la maestra ha avuto il suo bel da fare. Sicuramente questo accade in molte prime classi, il passaggio dei bambini dall'asilo alla vera scuola è importante. Il cambiamento è di certo radicale: dalle giornate passate principalmente a giocare, liberi, si passa ad abitudini e ritmi diversi, si sta seduti per la maggior parte del tempo e si cerca di prestare attenzione a quello che qualcun altro - la maestra- dice. E' facile che i bambini possano inizialmente far fatica ad abituarsi a tutto questo.
Voglio raccontare però cosa è accaduto nella scuola di Daphne. Gli episodi di indisciplina iniziali si sono finamente calmati, ma cosa è successo?


Il mio punto di vista:
nel momento in cui sono apparsi alcuni problemi in me è scattato il giudizio.
Si, credo sia umano e naturale, ho pensato "quel bambino si comporta così, picchia pure mia figlia, e allora, chissà che genitori sono, cosa insegnano in casa..." ecc.
Quello che necessitava non era escludere qualcuno dal gruppo, dal cerchio virtuale dei genitori, ma accoglierlo. Per me ha significato riportare il mio pensiero sul sentire che quel bambino/a fosse, appunto, un bambino/a. Non vederlo come qualcuno a parte, ma vederlo come parte della classe.
Il punto di vista dei bambini:
La classe, la prima classe, è stata abbracciata da tutta la scuola e otto classi presenti, insegnanti compresi.
Ciò ha significato:
quasi ogni giorno, un insegnante condivideva con loro il momento della merenda o del pranzo, spesso le altre classi, a turno, si preoccupavano di andare nella loro a cantare una canzone, suonare gli strumenti ecc.
A turno i bambini delle altre classi, hanno preparato dei piccoli oggetti in cera, o altro, da regalare a ogni bambino della prima. Di fronte a tutto questo i bambini rimanevano incantati e rapiti.
Tutto il corpo insegnanti, che compone comunque il collegio insegnanti della scuola, ha abbracciato questi bambini, con un'opera costante di contenimento.
Ogni insegnante è come diventato il loro insegnante.
Ora la classe lavora...come ogni classe di giovanissimi studenti.
Quello che mi ha stupito:
Il costante incoraggiamento dell'insegnante, l'estrema fiducia in ogni singolo bambino, cercare le loro peculiari caratteristiche per farle risplendere, vedere la maestra fare un grande lavoro affiancata da tutti i suoi colleghi, sia interni alla classe che esterni.
Capire che la classe è composta da tantissimi elementi: i bambini, sia singolarmente che come gruppo classe, la maestra, gli insegnanti di materia, noi genitori, sia singolarmente che come gruppo genitori. Ho capito che molto dipende da noi, dal cerchio di noi genitori e forse il nostro è il contributo principale.
Questo post non vuole essere una lode o una sviolinata, ma una semplice testimonianza, prima di tutto a me stessa, del percorso che Daphne, la sua classe, io e tutto il resto dei genitori, stiamo intraprendendo a piccoli passi.
Buon martedì a tutti!
p.s. Daphne sta meglio. Questa brutta influenza, con poca febbre ma tanta tanta stanchezza, sta finendo.

7 commenti:

  1. Bellissima e incoraggiante la tua testimonianza, grazie!
    ancora auguri di guarigione a Daphne.

    RispondiElimina
  2. che bella una scuola così... complimenti a tutti voi!...

    RispondiElimina
  3. Chi ben comincia è a metà dell'opera ! La tua testimonianza dimostra che procedere a piccoli passi fa sempre bene ai bambini: se acquisiscono bene le routines e le regole dello stare insieme a scuola e le insegnanti dedicano del tempo a questa acquisizione, anzichè correre con i programmi, la classe si porterà questo bagalio dietro per tutto ilpercorso scolastico ! E'veramente importante !

    RispondiElimina
  4. Bellissimo quello che racconti, io nel mio lavoro a scuola cerco proprio di fare così, donare attenzione, amore, soprattutto i più scalmanati,visto che lavoro come educatrice al sostegno poi i bimbi con problematiche varie (disabilità fisiche o psichiatriche,problemi comportamentali) stanno con me, quindi sento questo tema molto vicino al mio vivere quotidiano.Certo a volte é una lotta continua, la mia stanchezza, l'irrequietezza dei bambini, le loro crisi, ma quando si riesce ad instaurare un buon rapporto di comprensione, anche solo per mezz'ora,un'ora di scuola io sono felice :-)

    RispondiElimina
  5. Davvero interessante l'esperienza che hai riportato. Sai, fin quando non si ha alcun termine di paragone, si è portati a pensare che il proprio modo di agire, o comunque quello adottato dalla massa, sia il piu' consono alle situazioni, il piu' giusto, l'inevitabile. Sono proprio esperienze come queste che inducono alla riflessione e scatenano impulsi di cambiamento. Grazie.

    RispondiElimina
  6. All'inizio ti sei comportata come qualunque chioccia che ama il suo pulcino...poi da chioccia sei passata a mamma e soprattutto hai rotto la staccionata egoista delle mamme che vedono solo il proprio bambino...bè ... sentire che tutti i bambini sono nostri figli e di tutti siamo responsabili è una grande e generosa capacità, che si ottiene illuminando senza vergognarsi, e senza voler apparire meglio di ciò che si è,il proprio buio... Rivoluzione umana ...molto
    molto incoraggiante! GRAZIE

    RispondiElimina
  7. E' stupendo...un esempio di civilta'...non so cme avrebbero vissuto la cosa a scuola di mio figlio, probabilmente non cosi'!!!

    RispondiElimina

Benvenuto e grazie per esserti fermato e commentare!
Solo parole educate e civili...si, parlo proprio con te che vuoi disturbare e di solito non ti firmi.