31.12.12

Buona fine e buon inizio.

Sono qui che navigo tra i miei pensieri, ricordi, immagini che possano trasmettere al meglio il senso di questo anno che sta per terminare e dare l'imput più incisivo per quello che sta per iniziare. E tutto torna a questa immagine, forte, di quando Edoardo è nato. La vita.


Lo so che è nato alla fine del 2011, ma ancora questo evento permea completamente la mia vita. 
Non solo come madre, lo sono già da tempo anche di Daphne ed Ethan, ma come donna ed essere umano che sta cercando in ogni modo di realizzare la propria vita. 
A Viterbo ho incontrato dopo più di 20 anni un professore di filosofia del liceo che appena mi ha vista mi ha chiesto di cosa mi occupo e mi son sentita rispondere faccio la mamma. Ecco cosa è stato questo 2012 per me: un cambio reale di vita, che fino alla nascita di Edoardo non avevo compreso profondamente. Una vita più a misura, una vita meno caotica e frenetica, una vita che adesso riesco a vivere, ecco perchè la foto che scelgo è questa, perchè volente o nolente Edoardo ha avuto anche questa funzione nella mia vita e io gli sono immensamente grata. 
La mia vita stava scivolando in una direzione pericolosa, apparentemente non scelta e anche non voluta, spesso mi sentivo come sbattuta in un frullatore e mi sembrava di non avere nè altre possibilità nè vie di uscita. Ma sempre, quando si cambia profondamente e si decide con il cuore, l'ambiente risponde di conseguenza e la nostra vita, quindi nessun altro che noi stessi nella nostra parte più saggia, felice e stracolma di compassione, ci riserva meraviglie incommensurabili e sorprendenti
Ecco perchè è arrivato Edoardo, ecco perchè quest'anno la mia vita è cambiata, ecco perchè mi sono licenziata, con grande fiducia in mezzo a questa crisi epocale, ecco perchè sento una grande gratitudine e gioia e soprattutto non ho paura

La paura uccide ogni nostro desiderio.
Intanto faccio la mamma poi il lavoro arriverà, ne sono certa.

Ringrazio ognuno di voi lettori, silenti o manifesti, che passate in tanti da questo angolo prezioso, ogni giorno, e rendete possibile e reale Kosenrufu Mama, perchè dopo anni questo blog è ancora qui soprattutto grazie a voi. 
Vi auguro sinceramente e di cuore un nuovo anno senza paura, che vi permetta di realizzare ogni vostro desiderio, soprattutto quelli impossibili, quelli lasciati nel cassetto, iniziando con un passo in quella direzione così che una strada sia aperta. 
Mi piacerebbe così tanto poter leggere di un vostro sogno impossibile divenuto realtà, lo farete? Aprirete una nuova strada nella vostra vita? Io ne sto già seguendo una, scrivetemi e raccontatemi anche la vostra!

Buon 2013!!!


24.12.12

Buon Natale.

Succede ogni anno, prima di Natale sembra che il tempo corra e si rincorra, nonostante tutti gli accorgimenti che provo a mettere in atto alla ricerca di momenti di calma e raccoglimento faccio sempre fatica ad arrivare in tempo con tutto.


Mentre scrivo siamo a Viterbo, tutti in famiglia, in mezzo a cieli aperti e ulivi verdi, con tanti bambini che girano per casa e tante voci, alte e allegre, che riempiono le giornate.


Prima degli ultimi preparativi, che ci vedranno tutti insieme a tavola questa sera, vi scrivo qualche riga


-condividendo con voi tramonti mozzafiato, 


-una letterina scritta da Babbo Natale, ispirata dal libro di J. R. R. Tolkien, sperando di trovare lo stesso stupore negli occhi che il mio cuore immagina pensando ai piccoli di casa aprire la lettera affrancata dal Polo Nord 
-il primo compleanno di Edoardo (se ripenso allo scorso anno e al rosso che cercavo in giro e al regalo grande che mi è arrivato, sembra passato un solo istante, invece sono ben 365 giorni, pieni e felici) e il cercare la calma intorno quando si è sempre tanti insieme, tanti che non sono mai insieme.


Ci rivedremo sicuramente qui nei prossimi giorni intanto vi auguro di cuore una calda e raccolta e piena d'amore serata di Natale. 


18.12.12

Il Natale in casa mia.

Questi giorni di attesa la casa sembra respiri con noi l'atmosfera del Natale, ci sono angoli che cambiano sembianze e ci sono luci che diventano rosse. E poi suoni nuovi ci accompagnano quotidianamente.
L'albero quest'anno è stato addobbato con qualche giorno di ritardo e soprattutto ad un'altezza cui Edoardo non può arrivare, la tonalità che prevale è il rosso, perchè ormai lo sapete quanto io adori questo colore soprattutto in questo periodo. 


Abbiamo scelto un angolo nascosto tra il muro e l'armadio per distribuire qualche lucina rossa rossa e amo indossare un rossetto fuoco, di giorno e di sera.


Un villaggio invernale illuminato regala un'atmosfera calda e festiva posato ai piedi dell'albero addobbato e vicino già iniziano a vedersi piccoli regalini.


Intorno l'aria è pervasa da note melodiche dai suoni imperfetti, ma proprio per questo perfetti, prodotte da un vinile su un vecchio giradischi, Musica Nuda ormai è conosciuto a memoria anche da Daphne ed Ethan.


Anche gli ultimi regalini homemade sono pronti: semplice zucchero vanigliato, decorato con una pallina di vetro rubata dai rami dell'albero e un semplice nastro rosso o verde. Questo è un regalo che dura nel tempo, ogni volta che si consuma lo zucchero si può poi riempire di nuovo fino all'orlo assorbendo così a lungo tutto l'aroma che sprigiona questa splendida bacca profumata.


Il buio dei giorni di dicembre, il freddo che finalmente è arrivato, il senso dell'attesa scandito quotidianamente dal nostro calendario e le piccole sorprese che vi nascondiamo, tutto concilia momenti di raccoglimento, magari disegnando in un angolo sulla poltrona, sfruttando la scrivania portatile che abbiamo creato lo scorso anno, in silenzio e concentrazione. Oppure io riesco a finire il portamatitoni per Daphne ricamando una tovaglietta, come in meditazione, mentre Edoardo dorme un sonno ristoratore, dopo una intera giornata di sfide e vittorie sul suo normale processo di crescita.


Voi avete delle abitudini particolari in questo periodo dell'anno, in attesa del Natale? Avete già tutto pronto o vi mancano ancora dei preparativi?  

17.12.12

Ti amo la prima volta.

Qualche giorno fa ho letto un post di Valentina che consigliava il 31 dicembre tutti in piazza a Firenze per un fine anno con i Subsonica e con un flashback improvviso mi sono ritrovata a quella sera di 10 anni fa, in un centro sociale affollato e puzzolente in mezzo a tante persone che saltavano e cantavano insieme ai ragazzi dei Subsonica, ricordo un ragazzone a torso nudo molto più alto di me che mi ha ballato accanto con un'ascella sudata da stendere anche i più forti di stomaco, mentre il mio compagno di vita mi era sempre accanto, felice, protettivo, energico e ballerino come al solito. Tornati a casa quella notte, sfiniti e sporchi ci siamo infilati in una vasca da bagno di quelle vecchie con lo scalino (ricordate?) e ci siamo coperti di acqua bollente. 


La mattina dopo, alzandomi prima di lui per andare a lavoro, mezzo assonnato mi ha detto quelle speciali e dolci paroline: ti amo
Si, è stata proprio quella mattina dopo, forse anche grazie a quel concerto.
E voi vi ricordate quell'istante speciale? La prima dichiarazione d'amore?
A questo punto non posso che augurare a tutti noi una bella settimana d'amore.

14.12.12

Lettere da Babbo Natale.

In giro è tutto un fermento per questo Natale e quest'anno ho trovato un tesoro prezioso, un libro Le lettere di Babbo Natale di J.R.R. Tolkien, lo stesso scrittore de "Il signore degli anelli" che all'inizio del secolo scorso ha iniziato a scrivere ogni anno una lettera ai suoi figli spacciandosi per Babbo Natale, un piccolo capolavoro di cui adesso stanno godendo i miei figli, leggendo e soprattutto immaginando Babbo Natale e la sua vita, preparandosi così a quella notte magica. 



Credo proprio che quest'anno anche loro ne riceveranno una simile, scritta a mano con grafia tremolante a causa del freddo che fa lassù al Polo Nord e proverò anche io a fare un disegno dei luoghi in cui vive e soprattutto farla recapitare da un postino con tanto di francobollo. 



Vi auguro un weekend caldo e luminoso dentro al cuore.

13.12.12

Tutorial, custodia per IPhone.

Un piccolo oggetto arrivato da poco in casa, di ultima generazione, ha richiesto subito un cappottino per essere rivestito in queste giornate di freddo gelido e cielo limpido.
Un pezzetto di feltro di pura lana, comprato alla festa di Natale di quest'anno alla Scuola Steineriana, si è prestato benissimo a questo piccolo progetto che potrebbe essere una bella idea come regalo per Natale proprio per chi ancora non ha rivestito il proprio telefono. 


Le foto parlano da sole, io ho cucito tutto a mano in neanche mezz'ora, il punto che ho usato è proprio quello semplicissimo che consiste nell'infilare l'ago nel feltro, passarlo dall'altra parte e rinfilarlo qualche millimetro più avanti e così via. 


E' lo stesso punto con cui Ethan, a quattro anni, ha provato a cucire per la prima volta, quindi accessibile per ognuno di voi che legge. Lui a quel tempo aveva portato avanti il lavoro per un minuscolo sacchetto da riempire con fiori di lavanda e chiudere con un fiocchetto.


Iniziate prendendo le misure esatte, tagliando il feltro messo doppio e lasciando circa un centimetro di bordo, ricordatevi di arrotondare gli angoli, in uno ho voluto inserire un pò di stoffa per dare colore, inizialmente pensavo della stessa tonalità verde acido, in seta, (da una cintura di una maglia che non uso più) poi ho preferito un colore a contrasto che mi ha ispirato di più. 


Ho fermato tutto con gli spilli per non confondermi e ho iniziato piano pianino con i punti uno vicino all'altro, anche questi dello stesso colore rosso, seguendo una linea retta immaginaria. 


Ho voluto che il lavoro rimanesse ben aderente al telefono, perchè poi il feltro tende a cedere con il tempo.


Il feltro è un materiale così morbido, mentre si lavora scalda le mani ed è un piacere usarlo.


Vi auguro buon lavoro.


12.12.12

Porta aghi.

In seconda classe della Scuola Steineriana ai bambini viene insegnato come creare un porta aghi fatto a mano.
Iniziano a lavorare a maglia fino a formare un rettangolo di circa 10x20 cm, usando gomitoli di pura lana vergine e sono proprio loro a scegliere i colori. L'impegno costante di portare avanti il lavoro li rafforza nella volontà, quel semplice gesto per noi apparentemente semplice a loro richiede una grande concentrazione. Ricordate Ethan in queste foto? Adesso il suo porta aghi è quasi terminato, mancano solo i fogli interni di feltro, cuciti come fosse un quaderno, e due catenelle che servono per chiuderlo con un fiocco. 


Proprio mentre Ethan sferruzzava tutto serio, è venuto a trovarci un nostro caro amico che ha espressamente chiesto di poter ricevere in dono per Natale anche lui un porta aghi. E' bastato questo semplice desidero che in un paio di giorni Ethan ha concluso tutto il lavoro, adattandolo con il materiale che abbiamo in casa (quindi semplice stoffa di cotone al posto di caldo feltro di lana) ma il risultato è stato eccezionale, tanto che ho pensato di copiare l'idea e cucirne alcuni da regalare questo Natale agli appassionati di cucito o ai disordinati che perdono sempre aghi e spilli... forse dovrei farne uno per me stessa e regalarmelo!
Avete già acceso le lucine dell'albero? E la musica natalizia è già  in giro per la vostra casa?
Brillante giornata a tutti voi.

11.12.12

Cous cous e soia subito pronta.

Ho provato questa splendida soia venduta già spezzettata e pronta in soli 15 minuti, accostandola con le verdure di stagione che arrivano con la cassetta ogni settimana e aggiungendo un carboidrato di quelli veloci veloci nella preparazione, il cous cous.



Ingredienti
Subito pronti di soia gialla Ecor 200 g 
cous cous integrale di orzo 200 g
verza 1/4 di una intera
2 scalogno
olive verdi una manciata abbondante

Ho tagliato finemente lo scalogno messo a soffriggere con un filo d'olio extravergine, ho aggiunto la verza tagliata a julienne e infine le olive, a fuoco moderato fino a cottura. 



Nel frattempo:
ho buttato la soia in acqua bollente e salata e fatta cuocere per 15 minuti
ho preparato il cous cous,
Quasi in contemporanea tutti gli ingredienti erano pronti, li ho uniti e ripassati in padella aggiustandoli di sale e un pizzico di pepe nero.



Una delizia pronta in pochissimo tempo perfetta per un pranzo della domenica, quando tutti a tavola intorno al piatto di portata non aspettiamo che condividere la gioia di stare insieme. 


Ho già in mente di provare a preparare una zuppa veloce una di queste sere, fredde d'inverno, vicine vicine al Natale, usando questa soia spezzettata. Voi la usate in altro modo? Avete dei suggerimenti?

10.12.12

Voglio credere a Babbo Natale.

Ormai il Natale è veramente alle porte, manca poco e intorno si respira aria di festa, soprattutto i bambini aspettano con ansia quella notte per ricevere i doni, spesso richiesti con una bella letterina a Babbo Natale. Ma i vostri figli credono a Babbo Natale? 
Perchè io da bambina, no, non ci credevo, mentre i miei figli si. Daphne, che ha già nove anni, è da un mese che scrive e riscrive lettere da spedire a quell'omone barbuto. 



A quale età pensate sia meglio per loro smettere di crederci e sapere come va il mondo? 
Un paio di anni fa mio genero si è travestito benissimo e ha consegnato i regali a tutti i bambini presenti. I miei figli lo hanno riconosciuto, ma ora credono semplicemente che lui veramente, ogni anno, la notte del 24 dicembre, faccia l'aiutante di Babbo Natale
Come posso togliere loro questa illusione? Assolutamente non posso.
Voi come vi comportate con i vostri figli?
Vi auguro una settimana colma di regali, quelli del cuore.

7.12.12

Appuntamento galante.

Finora ho vissuto anni di gioia, felicità, figli, famiglia, amici, vacanze, feste, pranzi, cene e tutto ciò lo abbiamo cercato e trovato riuscendo ad essere felici e a nostro agio, ma diciamolo, spesso a casa nostra o in quella di amici. 
Poi il mio compagno di vita mi ha invitato organizzando una serata solo per noi. 


In nostri figli sono andati avanti giorni a chiederci, ma dove andate? a che fare? perchè noi no? ma solo voi? e quando tornate? La nostra risposta è sempre stata più o meno la stessa: andiamo solo noi e torniamo tardi.
Una cena romantica, un concerto, un artista a pochi metri da noi.
C'è un posto a Bologna, un ristorante, che organizza concerti. Prima mangi e poi ascolti la musica, puoi guardare l'artista negli occhi o contare i peli tra le sue sopracciglia tanto è vicino.



Che splendido regalo poter essere testimone della bravura di Max Gazzè, un bassista eccezionale, un grande artista. E poi noi lì a cenare insieme, in penombra, con del buon vino in tavola, ridendo, parlando, guardandoci intorno, come due fidanzatini alle prime uscite, felici e con due sorrisi stampati in viso. Mi sono resa conto allora che questi momenti erano come dimenticati, sempre presi dal quotidiano familiare, che ci vede come un grande organismo unico, noi famiglia, noi tutti insieme, che si, abbiamo le nostre vite, ma appaiono piccole e ristrette in paragone alla nostra grande vita insieme.



Invece son lì pronte a scappare fuori, come un sorriso che non si riesce a trattenere: non appena si ha la giusta occasione si ritorna solo coppia. E tutto il resto giova di questo nostro riempirsi l'un l'altro.



Vi auguro un weekend che vi veda protagonisti.