28.8.12

La cura.

In questi giorni sono impegnata nella cura del piccolino, fornendo tanto amore, coccole, carezze, panni freschi sulla fronte per far scendere una febbre alta.


Ma torno presto, ve lo prometto, per berci insieme un bel bicchiere di GingerAle freddo ghiacciato.

23.8.12

Il nostro mare.

Il nostro mare termina oggi, stiamo tornando in quel di Bologna ma non posso non riportare qui  per voi, ma soprattutto per me stessa, una carrellata di immagini che rimangono nell'album di famiglia di questi giorni.



I ritmi questa volta sono stati un pò diversi, vista la presenza di Edoardo spesso abbiamo mancato il mare mattutino, perchè diventava molto caldo presto. E' vero che la sua sveglia arriva verso le 6.30, ma siamo in vacanza mica a lavoro, no? Quindi poche volte siamo andati la mattina  presto per essere di ritorno a casa massimo verso le 10.00 e spesso invece abbiamo poltrito a casa, per poi volare verso la spiaggia nel pomeriggio non prima della 17.30.



I raggi del sole accarezzano la pelle a quell'ora e non abbiamo mai dovuto mettere la crema protettiva, mentre il nostro colorito si scuriva comunque pian piano, ma senza scottature. Anche la pelle di Edoardo ha assunto una tonalità dorata e i suoi capelli si sono schiariti verso il biondo.
Noi donne di casa i capelli li abbiamo nutriti quasi tutti i giorni con un trattamento di bellezza economico e naturale: l'olio di cocco. Si trova facilmente in erboristeria per pochi euro e, anche se non è prettamente protettivo dal sole e salsedine, nutre fortemente i capelli. Daphne ha felicemente e spesso unto da sola la lunghezza della sua chioma, una nuova attività di bellezza come quella di colorarsi quasi quotidianamente le unghie con lo smalto, da vera principessa.

Cosa è stato il nostro mare?
Giorni di caldo intenso e noi chiusi al fresco in casa, ore lente e ombre lunghe in spiaggia. Una cena improvvisata in riva al mare, per fare il bagno con i gabbiani intorno e i pesci che facevano capolino a filo d'acqua.



Coni gelato prima di tornare a casa, pareo e infradito come must. Ginger ale per rinfrescare la gola,  barattolini di vetro per trasportare il cibo per il più piccolo, libri leggeri che sfollano la testa dai pensieri.




Non potevano mancare gli arrosticini preparati in giardino dagli uomini di casa, girando di continuo gli spiedini, così da cuocerli in modo omogeneo e cene a lume di candela. Pasti freddi ricchi di verdure, persiane abbassate per il riposare nel pomeriggio, frutta fresca come spuntini, il piacere delle sere ventilate, i tuffi in mare appena arrivati in spiaggia. 


Oggi Edoardo compie 8 mesi, mangia i suoi due pasti giornalieri e la frutta mattina e pomeriggio, ma ancora cerca tanto la mia santa tetta, specie la notte, si sveglia ancora almeno due volte come a dire che lui non rinuncia a tanta meraviglia, come a puntualizzare che è vero che sta crescendo, ma che ancora bambino, quasi lattante, rimane e allora io, a volte, la mattina sono stanca, mi manca il sonno, ma oggi che è il giorno della partenza, mi sento di dire, e di decidere, che sarà un nuovo meraviglioso inizio. 

Auguro che anche per voi, voi che state ricominciando con il trantran quotidiano, sia uno splendido e nuovo punto  di partenza. 

20.8.12

Build more, buy less.

Sfogliando il blog di Sandra Juto sono rimasta colpita da una sua foto e da quello che vi si legge.


Ho costruito qualcosa di recente? Materialmente?


Si, il mio fantastico deodorante, che ormai ripeto da anni e non mi abbandona neanche in queste giornate di caldo furioso. 


E poi? Si, il mio vestito tutto fare, semplicemente annodando un pareo tra i seni. 
E poi? tornando indietro nel tempo, a cavallo della nascita di Edoardo ho costruito la bambola che lui ha donato ad Ethan ed è una gioia vederla in giro adesso, sballottolata di qua e di là, sporca in viso ed amata.


Ma riflettendo ... mi dico: 


costruiamo anche amore, sentimenti, amicizie, rapporti umani, legami vicini e lontani, famiglie armoniose, un vicinato accogliente, una grande rete infinita fatta di noi splendidi esseri umani, costruiamo un sogno riposto nel cassetto e, sicuramente, poi avremo meno tempo ma soprattutto meno voglia di comprare, perchè quel vuoto sarà già riempito.


E non scordiamo che il piacere sta proprio nel costruire.

16.8.12

Torta rustica alle pesche.

Questa torta mi ha fatto innamorare, prima quando l'ho vista nel post di A cup of Jo, poi quando ho studiato l'originale su sito "The forest feast"  e poi quando l'ho preparata e assaggiata. 

Anzi, ammettiamolo, decisamente divorata, spazzolata, fulminata in un batter baleno.
Ve la consiglio, anzi vi spingo con tutto il cuore a provarla prima che la stagione delle pesche termini.


La base potete comprarla già pronta, una buona pasta brisè, oppure prepararla da soli, io ho scelto quest'ultima opzione così ho potuto congelarne alcune porzioni, ben quattro, già stese e messe una sopra l'altra e separate da un foglio di carta da forno. 

La ricetta che ho usato è quella presa da un libro che sfoglio di recente, The Homemade Pantry: 101 Foods You Can Stop Buying & Start Making di Alana Chernila, utile per scegliere di prepararsi da soli in casa la maggior parte degli alimenti che di solito si comprano già pronti, come per esempio la pasta brisè. 

Ma di ricette ne trovate moltissime sul web e io mi sono ripromessa di farne un'altra dose attingendo a quella di Smitten Kitchendella crostata di pesche. Inoltre con la base già pronta in freezer, senza attendere che si scongeli, basta aggiungere gli ingredienti e infornare, tutto alla velocità della luce.



Ingredienti per la base

2 1/4 tazze di farina (io ho usato integrale tipo 2)
1 tazza di burro (io ho usato olio di girasole, ma la prossima volta provo a cambiare con quello di arachidi e soprattutto dimezzare le dosi rispetto a quelle del burro, in quanto ho dovuto così aggiungere altra farina)
2 cucchiaini di aceto di mele
1/2 cucchiaino di sale
3/4 di tazza di acqua

Mescolare il burro a tocchetti con la farina fino a formare delle briciole
mettere in freezer per 10 min
mescolare l'acqua, l'aceto e il sale e mettere in freezer per 10 min.
Unire gli ingredienti liquidi alla farina con il burro e mescolare con il mixer a velocità ridotta per circa 20 secondi o fino a che l'impasto passi da sbricioloso a omogeneo. Stendere con il matterello lasciando la pasta tra due fogli di carta da forno per evitare che si attacchi e facilitare così il lavoro, dando una forma tondeggiante e posare sulla teglia.

Ingredienti per la torta rustica di pesche

qualche cucchiaio di ricotta (a piacere, ho usato quella di mucca ma voglio provare con quella di pecora)
3 pesche (con la buccia, lavate bene, e a spicchi)
cannella in polvere
2 o 3 cucchiai di zucchero (io preferisco quello grezzo, ma ho provato il miele ed il risultato è stato favoloso)
-io ho aggiunto una spolverata di semi di sesamo tostati, li metto in ogni dove-


Spalmare uno strato di qualche millimetro di ricotta sulla pasta, spolverare di zucchero e di cannella, adagiare le fettine di pesca con garbo, rincalzare i bordi della pasta e infornare per circa 30 min a 200°. In realtà controllate voi la cottura e sfornate quando vedete la pasta ben cotta ai lati.

Quello che più mi piace è come servirla, condita con un filo di olio evo e un pizzico di sale.
Il poco zucchero presente nella torta si fonde benissimo con quel pizzico di sale aggiunto alla fine, una delizia speciale da ripetere e ripetere. 


Attenzione che una fetta tira l'altra e che potreste finirne una intera da soli, ma con gusto





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15.8.12

15 agosto.

Questo post lo scrivo oggi 14 agosto e prometto solennemente che domani, cioè oggi per voi che leggete, 15 agosto starò tutto il giorno in pareo e infradito. Io e tutta la mia famiglia. 


Ok, risparmio le infradito ad Edoardo.
Buon ferragosto a tutti voi!

13.8.12

Sono qui.

Nello stesso posto dove lo scorso anno con il pancione non ho fatto altro che rimanere in pareo e infradito, in Abruzzo.
Quest'anno ho già adottato la mise giusta e mi sono rifornita di letture leggere, perchè è di questo che ho bisogno in questo momento. 


Infatti prima di cadere addormentata mi tuffo tra le pagine che spesso mi fanno sorridere così forte che potrei svegliare Edoardo che dorme accanto a me. Ci sono momenti nella vita che veramente è necessario mollare il serio e farsi quattro risate. Credo che le vacanze siano esattamente uno di quei momenti, mandiamo in ferie anche il nostro cervello.


Vi auguro una settimana di ferragosto con pensieri liberi e felici.

1.8.12

Incartare un regalo.

Adoro regalare, soprattutto libri, soprattutto ai bambini. Mi correggo, prima di tutto adoro regalare quello che creo con le mie mani, ma non sempre posso o riesco a realizzare quello che ho in mente e allora scelgo un libro. 

Un libro è per sempre, volente o nolente, che sia letto o lasciato su una mensola insieme a tanti altri. Le parole sono già scritte e qualcuno prima o poi le leggerà, le sue pagine saranno casualmente aperte e sfogliate. E’ il suo destino.
I libri per bambini non passano mai di moda. 
Possono venire letti per generazioni e io allora, ai bambini, di solito regalo libri. 



Ai nostri figli per anni abbiamo regalato libri e spesso arrivavano anche se non attesi, ora ne hanno una buona raccolta che ripetutamente viene consultata e sfogliata.
Il momento migliore è prima e dopo cena, in particolare durante l’anno scolastico, grazie ai ritmi più lenti.
Un libro intorno è un buon amico, ti sussurra sempre qualcosa di interessante, ti fa volare con la fantasia e lì tutto è concesso. Un libro intorno fa crescere i nostri piccoli con la vista abituata alla sua presenza, con il tatto maturo a girar le pagine, con la mente pronta a scoprire e la voglia di imparare.
Per questo adoro regalare libri e in queste occasioni Daphne ed Ethan sono gli incaricati a disegnare qualcosa di bello e poetico, loro già lo sanno: specie quando si tratta di un compleanno subito prendono foglio e mattoncini e lasciano andare la fantasia, dove, come dico sempre io, può esistere tutto ciò che si vuole.

E così un regalo donato in ritardo ha avuto bisogno di un bel vestito e per l’occasione abbiamo usato carta velina rossa semplice, guarnita con il disegno dell’orto sull’arcobaleno offerto da Daphne, come fosse una coperta posata con cura, il tutto abbellita da un paio di farfalle tridimensionali create con la tecnica dell'origami. Sono molto facili, servono solo pochi minuti seguendo questo video, noi le abbiamo riprodotte con la carta velina verde.



L’effetto finale è bellissimo e suggestivo.
Le farfalle pensavo di prepararne un po’ da appende qua e là con della bava trasparente e lasciarle romanticamente svolazzare in giro per casa. 
Basta veramente poco, spesso la bellezza è gratis e intorno a noi.